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Eccezionale Rinvenimento Nella Chiesa S. Bernardino Di Rossano.
L'Ufficio Beni Culturali dell'Arcidiocesi di Rossano-Cariati rende noto che giorno 10 febbraio 2014, durante i lavori di restauro della monumentale Chiesa di San Bernardino in Rossano (Cs), e' stato rinvenuto sulla volta della sacrestia, nascosto da uno strato di intonaco, una pittura murale raffigurante la Vergine inscritta in una cornice decorata a motivi floreali.
Il restauro della Chiesa e' iniziato nel Giugno del 2013, sotto la direzione dei lavori dell'arch. Giuseppe Astorino e dell'ing. Francesco Amica, e riguarda la risistemazione esterna ed interna dell'edificio, il consolidamento della struttura, la nuova pavimentazione ed il ripristino delle pareti. Durante i lavori in sacrestia, nella fase di rimozione del vecchio intonaco, e' emerso, come gia' si intuiva per via della cornice in rilievo, l'immagine di una Madonna. Purtroppo l'opera non e' ben leggibile, in particolare il volto risulta ormai irrecuperabile mentre il resto della figura puo' essere riportato piu' o meno allo stato originale grazie ad un buon intervento di restauro. Si tratta di una raffigurazione dell'Immacolata Concezione in cui sono presenti due teste di puttini su uno sfondo di nubi, negli angoli inferiori. L'opera e' incastonata in una spessa cornice a stucco dipinta a motivi floreali. Probabilmente in passato la pittura fu coperta in quanto l'immagine risultava ormai gia' illeggibile a causa delle infiltrazioni di umidita'; oggi mostra più stesure di colore in cui in alcune parti sono presenti le rifiniture mentre in altre e' possibile intravvedere gia' lo sbozzo. Cio' e' determinato dal fatto che negli anni vi sono stati cedimenti di colore che hanno fatto emergere gli strati preparatori dell'opera, ragion per cui sembra di vedere una pittura murale realizzata da piu' mani. air max 1 pas cher
L'iconografia della Vergine e' quella dell'Immacolata Concezione, la quale e' piu' volte presente all'interno della stessa chiesa, in quanto come e' noto i Francescani, cui appunto l'edificio apparteneva, erano i principali propugnatori e difensori del dogma mariano che con questa immagine si espone. Le altre opere alle quali si fa riferimento sono: il dipinto con la Vergine Immacolata tra i Santi Francesco e Cristoforo, attribuito a Genesio Galtieri del XVIII secolo, tela enorme che verra' ricollocata all'interno della navata della Chiesa; l'intaglio con l'Immacolata del bel mobile da sacrestia realizzato, cosi' come il pulpito-ambone e l'inginocchiatoio, da Francesco di Guido nel XVII secolo; la tela con l'Immacolata Concezione presentata da Dio Padre, opera firmata "Ignatius Schiavellus" e datata 1669. Proprio a questo autore sembra possibile far risalire la paternita' della pittura murale appena scoperta. Secondo lo storico dell'arte Giorgio Leone, infatti, le due opere hanno molte similitudini stilistiche. Osservando la fattura delle mani e dei piedi delle due immagini e soprattutto guardando l'analoga realizzazione della falce di luna, entrambe con le punte eccessivamente arrotondate, infatti, si nota una forte somiglianza tra esse tanto da far proporre una prima attribuzione: l'opera e' quasi sicuramente dello stesso Ignazio Schiavello e la data potrebbe essere la stessa. La concomitanza delle due opere dello stesso pittore nello stesso luogo e' dovuta probabilmente al fatto che le due tele citate un tempo, prima la piu' antica e poi la più moderna, erano utilizzate per coprire durante l'anno il prezioso e miracoloso Crocifisso di fra' Umile da Pietralia.
Purtroppo non ci sono notizie riguardo a Ignazio Schiavello, cio' che e' noto e' che nella tela l'artista ha ricalcato l'opera di Luca Giordano del 1660, conservata nel Museo Diocesano di Cosenza, oppure ha utilizzato una stampa di un prototipo di Pietro da Cortona. Probabile che lo Schiavello sia stato un frate appartenente all'Ordine dei Minori Osservanti, come buona parte degli autori delle altre opere custodite nella stessa Chiesa.
Ritornando alla nostra pittura murale, a cui e' stata data una prima attribuzione, essa verra' esaminata nei prossimi giorni dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, gia' contattata dal direttore dell'ufficio don Nando Ciliberti, e si spera che essa possa ricevere un restauro in grado di impreziosire la gia' ricca Chiesa e sacrestia di San Bernardino, al quale l'importante restauro in corso consegnera' un luogo di culto dal grande valore artistico, ricco di storia e fortemente legato alla crescita della citta' di Rossano. Sempre durante il restauro e' emerso sul portone in legno la scritta "T. de S. 1774" riconducibile al maestro artigiano Tommaso de Simone, attivo nella diocesi proprio in quegli stessi anni.